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Direttore Pietro Andrea Annicelli

Scuola: buone pratiche e lockdown

di Pietro Andrea Annicelli

29/10/2020 Editoriale

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Scuola: buone pratiche e lockdown

 

«Stiamo sospendendo la didattica in presenza di tutte le scuole eccezion fatta per laboratori e didattica speciale. Da venerdì. Centinaia di scuole contagiate e centinaia di ragazzi e bambini e insegnanti contagiati e oggi record di contagi in Puglia 800 tutto coincidente con la riapertura delle scuole. Non potevo più aspettare». Così parlò ieri, via WhatsApp, Michele Emiliano con gl’innumerevoli contatti del suo telefonino dopo aver dato l’annuncio su Sky Tg24.

Scritta così, sembra l’uragano Zeta che più o meno nelle stesse ore si abbatteva, improvvisamente, a circa cento chilometri da New Orleans in Louisiana, Stati Uniti, con piogge e venti di quasi centottanta chilometri orari. Nel concreto, l’amor di Puglia e il fare sistema pro emergenza non devono impedire di considerare l’esternazione emilianesca per quel che è: una dichiarazione d’inadeguatezza a causa della mancata programmazione. La dimostrazione pressoché scientifica la trovate su Cronache Martinesi dal 24 ottobre: l’intervista sulla gestione scolastica nel territorio ad Antonio Scialpi, assessore ai Beni culturali e al Diritto allo studio del Comune di Martina Franca.

Che cosa dice il Mahatma Scialpi? In estrema sintesi: essendo gente previdente, non ci siamo fatti incantare dalla storiella estiva della Puglia Covid free a uso e consumo dell’ottuso divertimentificio. Fin da agosto, infischiandocene degli opportunismi più o meno elettorali, ci siamo fatti un mazzo tanto, insieme ai dirigenti scolastici, per garantire nella maniera più ampia l’afflusso sicuro degli studenti nelle scuole.

La strategia martinese, che molti lodano in tutta la Puglia adesso che il recinto è chiuso e i buoi se la sono svignata, è consistita nel garantire innanzitutto i bambini più piccoli, quelli che più di tutti soffrono il non poter andare a scuola e che non possono aver sviluppato un’adeguata soglia dell’attenzione alla didattica a distanza. Poi, via via, tutti gli altri fino al triennio delle superiori. In due scuole, il Tito Livio e il Majorana, fin dall’inizio dell’anno scolastico la didattica era stata alternata, una settimana a scuola e una a casa, per allievi che hanno l’età per assorbire i disagi d’un sistema d’apprendimento che sta comunque fronteggiando un’emergenza storica.

Là dove la concertazione tra amministratori e dirigenti scolastici si è dimostrata particolarmente vincente, sconfessando così il lockdown scolastico di Michelone, è il trasporto degli studenti che raggiungono Martina da almeno dieci altri comuni. Coinvolgendo nella strategia i dirigenti delle aziende d’autotrasporto e delle Ferrovie Sud Est, gli amministratori e i dirigenti scolastici hanno stabilito una riduzione della capienza dei mezzi per garantire il distanziamento degli studenti. Non tutto è filato liscio e ci sono stati dei disservizi, ma il sistema ha funzionato: i pochissimi casi di positività al Covid che hanno lambito le scuole hanno riguardato situazioni esterne e non interne.

Le lezioni in presenza per i circa quattromila allievi dai tre ai sedici anni hanno potuto continuare regolarmente fino a questa mattina. Nell’istituto Da Vinci è avvenuto anche dopo la chiusura precauzionale d’una settimana e la sanificazione decisi dalla dirigente scolastica dopo la positività d’una studentessa. In Puglia, invece, la falla che ha diffuso l’infezione si è verosimilmente verificata, secondo diversi tecnici, proprio nel mancato distanziamento sui mezzi pubblici in cui gli studenti, atavicamente, viaggiano stipati in condizioni di disagio.

Il presidente Emmanuel Macron, in un discorso alla Francia che ha preceduto di meno di ventiquattr’ore l’annuncio di Emiliano, ha dichiarato il lockdown su tutto il territorio francese almeno fino al 1 dicembre. Le scuole, però, resteranno funzionanti, come peraltro avviene nel resto d’Italia tranne delle eccezioni territoriali che tuttavia non coinvolgono tutte le scuole. In Puglia, che è oltre trentaquattro volte più piccola della Francia, si è scelto di far ricadere sui più giovani la mancata programmazione della gestione dell’emergenza. 

Sarebbe forse bastato un coordinamento delle sei province affinché il sistema dei trasporti fosse dimensionato rispetto alle esigenze degli studenti. Scegliendo la soluzione più drastica e banale, la Regione Puglia ha invece dimostrato che la recita a soggetto del suo presidente si è sostituita alla buona politica. Questione di scelte o di classe dirigente? Fate voi. Una cosa è certa. Martina, una classe dirigente ha dimostrato, una volta di più, di avercela.

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