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Di Maio annuncia la fine dell'immunità penale sul siderurgico: i Verdi lo smentiscono

di Redazione

25/04/2019 Oltre città

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Di Maio annuncia la fine dell'immunità penale sul siderurgico: i Verdi lo smentiscono

 

«Sono qui per dire che ieri, martedì 23 aprile, in Consiglio dei ministri abbiamo abolito l'immunità penale che permetteva ai vertici di Ilva di poter godere di alcune esimenti legate a reati ambientali e ad alcuni reati odiosi che hanno fatto tanto male ai cittadini di Taranto». Così, ieri, il vicepremier Luigi Di Maio, in prefettura a Taranto insieme ai ministri della Salute, Giulia Grillo, dell'Ambiente, Sergio Costa, del Sud, Barbara Lezzi, dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. C'erano anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la commissaria governativa per le bonifiche, Vera Corbelli, i sindaci di Taranto e dei comuni vicini.

«È stato fatto un pasticcio giuridico, politicamente voluto, che determinerà il venir meno del ricorso alla Corte Costituzionale promosso dal tribunale di Taranto contro l'immunità penale». Così Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi ed esponente di Europa Verde.

La posizione del M5s sulla discussione che si è sviluppata al tavolo del prefetto, Antonia Bellomo, può essere sintetizzata da un comunicato diffuso dal senatore Mario Turco. «C’è un punto in comune tra Governo e associazioni, ed è quello di poter convergere sulla necessità di introdurre l’obbligo della Viias (valutazione integrata d'impatto ambientale e sanitario, ndr) nelle procedure di rilascio dell’Aia. Non posso che ritenermi soddisfatto di questa sintesi anche perché in più occasioni avevo chiesto, su questo argomento, di fare fronte comune, al di là delle divisioni ideologiche, per il futuro e il bene della nostra comunità».

Inoltre: «La Viias costituisce l’unica via possibile per la tutela dei cittadini di Taranto. Durante il tavolo di confronto di oggi, ho ascoltato attentamente gli interventi di tutte le associazioni, e sulla Viias mi dico da subito disponibile ad avviare un dialogo costruttivo affinchè il Ddl già depositato in Senato, possa essere approvato in tempi rapidi, anche con un decreto interministeriale».

Il senatore Turco prosegue: «L’urgenza della Viias s’inserisce nella prima delle tre azioni del Cis (Contratto istituzionale per l'area di Taranto, ndr), ovvero quella dedicata a salute e ambiente, all’interno della quale, oggi, nel tavolo con le istituzioni è stata annunciata una cabina di regia interistituzionale con il compito di supportare e coordinare le amministrazioni statali e locali nelle attività di valutazione d’impatto sanitario e nel monitoraggio epidemiologico della popolazione tarantina. Un punto però resta nodale. Per Taranto ci sono 2,4 miliardi preesistenti tra Cis e As, e queste risorse vanno spese e accelerate soprattutto attraverso investimenti in progetti utili sul piano economico e delle bonifiche. Abbiamo accumulato ritardi non giustificabili e i cittadini di Taranto non possono più attendere. Quindi ben vengano i tre gruppi di lavoro, coordinati dai ministri: il primo, appunto, sulla salute e il sociale, il secondo su lavoro, imprese e innovazione che si occuperà anche del tecnopolo previsto nella legge di bilancio e il terzo sulla riqualificazione urbana, che riserverà particolare attenzione alla blue economy».

Turco conclude: «Un ultimo aspetto particolarmente sentito è quello sull’abolizione dell’immunità, esimente, penale per i vertici Arcelor Mittal, ex Ilva, inserito nel decreto crescita in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e che di fatto vuole eliminare qualsiasi interpretazione giuridica sull’argomento. L’immunità avrà scadenza formale il 6 settembre, ma in sede di riconversione del decreto sarà mio impegno fare in modo di anticipare tale data».

Proprio questo aspetto ha provocato la replica di Bonelli: «Ora che abbiamo letto la norma, all’interno del decreto legge sulla crescita, sull’immunità ai vertici dell’ex Ilva oggi Arcelor Mittal, possiamo dire che Di Maio ha fatto un pasticcio degno di quel regime partitocratico che portava i governi della Prima Repubblica a modificare le leggi per impedire che si svolgessero i referendum, mentre in questo caso impedirà alla Corte Costituzionale di esprimersi».

Il coordinatore nazionale dei Verdi precisa: «Il vicepremier ha fatto approvare una norma sull’immunità, che aveva perso efficacia il 30 marzo 2019, che modifica l’art. 2 comma 6 del Dl 1/2015 mantenendo la non responsabilità penale ai sensi dell’art. 6 del dlgs 231/2006 dei vertici dell’azienda limitatamente all’applicazione dell’Aia, che come è noto ha una durata sino al 2023, e nei termini e modalità previsti dalla stessa da autorizzazione integrata ambientale. Questo significa che sarà garantita una non responsabilità penale impianto per impianto legata ai tempi di attuazione previsti dall’Aia. Quindi se gli impianti dovessero continuare a inquinare, il tutto non sarebbe perseguibile, e se dovesse intervenire una modifica dell’Aia, conseguentemente verrebbe prorogata l’immunità».

Si tratta d'un ragionamento che entra nelle sottigliezze delle maglie legislative su cui si sviluppa l'azione politica: «La conseguenza di questa norma pasticcio è che, modificando la norma che è oggetto di un ricorso di legittimità costituzionale da parte del gip di Taranto Ruberto, presentato il 9 febbraio 2019, la Consulta non potrà esaminare il ricorso perché decaduto per modifica legislativa della norma. Inoltre si copre ulteriormente con l’immunità i vertici ex Ilva fino al 30 giugno 2019, attualmente senza scudo perché la norma ha cessato gli effetti il 30 marzo 2019».

Insomma, per Bonelli, Di Maio avrebbe fatto il furbetto dichiarando, ieri, l'abolizione d'una immunità penale che invece, decaduta a fine marzo, sarebbe stata prorogata a fine giugno: «Di Maio ha usato lo stesso meccanismo che nei decenni passati veniva utilizzato dalla partitocrazia per far decadere i referendum, modificare la legge per non far esprimere i cittadini mentre in questo caso lo si fa per non far esprimere la Corte Costituzionale: una vergogna nella città dove l’inquinamento ha provocato un aumento del +21% di decessi tra i bambini».

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