Rosalba De Giorgi al Governo: «Ridare a Taranto il diritto alla salute»
di Redazione
02/04/2019 Oltre città
Non si trattò d'un incidente rilevante nonostante l'aria a Taranto fosse risultata irrespirabile. Così il sottosegretario all'Ambiente, Salvatore Micillo, ha risposto questa mattina all'interrogazione presentata nel settembre scorso dalla deputata Rosalba De Giorgi, M5s, che aveva chiesto di riferire in aula sulla gravità delle emissioni, nel luglio e nell'agosto scorso, della raffineria Eni di Taranto.
La deputata De Giorgi voleva dei chiarimenti sia sulle cause che sulla natura delle emissioni causate dall'Eni, che avevano suscitato grave preoccupazione in una cittadinanza gravata da un'emergenza sanitaria e ambientale. Secondo il sottosegretario, la mancanza di energia elettrica causata dalle condizioni atmosferiche aveva causato il blocco generale degli impianti della raffineria, con il conseguente coinvolgimento dei gas in torcia. Secondo i dati dell'Ispra, i valori inquinanti risultarono inferiori ai limiti stabiliti dall'autorizzazione integrata ambientale.
Micillo ha rilevato anche che in seguito alle prime analisi il Ministero dell'Ambiente, con nota del 4 ottobre 2018, aveva disposto un'ispezione straordinaria da parte dell'Ispra per degli accertamenti specifici che hanno avuto l'esito riferito.
Nella fattispecie, la situazione che si è verificata il 21 agosto scorso deve essere classificata secondo la nuova denominazione NaTech, cioè Natural Technological, perché causata da fenomeni naturali in aree geografiche caratterizzate dalla presenza di stabilimenti industriali a rischio di incidenti rilevanti. Il sottosegretario all'Ambiente ha precisato: «In relazione alla tipologia dell'evento NaTech sono in corso studi e ricerche per limitare gli impatti ambientali. La valutazione su siffatta tipologia di rischio, anche se remota, comporterà l'aggiornamento di tutti i relativi rapporti di sicurezza non solo per l'impianto Eni in argomento, ma anche per tutti gli impianti soggetti al decreto legislativo n. 105/2015».
La deputata De Giorgi ha replicato ricordando che «Taranto è e resta al centro di un'emergenza sanitaria che, causata dai deleteri effetti della produzione industriale, lascia esposti a rischi gravissimi tutti i cittadini, senza distinzione di età». Inoltre: «Da decenni tutto questo viene sopportato da una città alla quale è stato negato quel diritto alla salute contemplato dall'articolo 32 della Costituzione. Un diritto troppo spesso ignorato e calpestato. Nel capoluogo ionico quasi ogni giorno si è costretti a registrare il ricovero in ospedale di persone affette da neoplasie o il decesso di chi non riesce a vincere la sua battaglia contro il male. Fra le vittime dei fumi e dei veleni sprigionati dagli impianti della grande industria figurano soprattutto bambini, tantissimi bambini».
Infine: «So che il Governo sta predisponendo le basi affinché a Taranto il diritto alla salute trovi nuovamente... cittadinanza. So che il Governo ha assunto questo impegno dimostrando di voler mantenere alta l'attenzione sulla città ionica. Inutile girarci intorno, siamo di fronte a una strage che porta lutti e disperazione. Siamo di fronte a una strage a cui non dobbiamo rassegnarci. Tutto questo deve finire. Il prima possibile. È quanto si chiede per Taranto e per i tarantini».
Cara lettrice, caro lettore,
Cronache Martinesi fa un giornalismo di provincia ma non provinciale secondo l'idea plurale, propria di internet, che ogni punto è un centro. Fare del buon giornalismo significa fornire a te che ci leggi delle informazioni sui fatti e sul loro approfondimento. Richiede professionalità, fatica e ha un costo. Cronache Martinesi vuole continuare a proporre un'informazione libera e indipendente. Se ti piace quello che leggi, puoi liberamente contribuire con una somma, anche minima, tramite PayPal. Ci aiuterà a fare sempre meglio il nostro lavoro. Grazie.
Pietro Andrea Annicelli