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Direttore Pietro Andrea Annicelli

Venduto l'Hotel Castello

di Redazione

30/10/2024 Attualità

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Venduto l'Hotel Castello

 

Ieri, nel contesto di un’asta pubblica con gara libera al miglior offerente, il rustico dell’Hotel Castello è stato aggiudicato all'azienda Limm di Noci, società a responsabilità limitata il cui capitale sociale è suddiviso tra i fratelli Pasquale, Mario e Vito Liuzzi, con quest'ultimo amministratore unico. L’apertura delle buste negli uffici comunali del Settore Patrimonio e Lavori pubblici ha riguardato altri nove immobili di proprietà comunale, dei quali quattro nell’abitato e cinque ex scuole rurali nelle zone Primicerio, Caliandro, Cuoco, Specchia Tarantina/Restano, Raschiazappa.

L’offerta unica pervenuta al Comune che ha permesso l’aggiudicazione del rustico dell’Hotel Castello alla Limm s.r.l. è stata di 1.805.000 euro, importo al rialzo su una base d’asta di 1.678.500 euro. È la somma più rilevante dei complessivi 2.051.544,20 euro che il Comune riceverà dalla cessione dei dieci immobili. L’obiettivo politico dichiarato dall’Amministrazione comunale è inserire l’attuale albergo incompiuto, o più precisamente quello che ne verrà, nel contesto d’una zona dove sono già in corso lavori di rigenerazione urbana finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il bando pubblicato ad agosto ha previsto per la prima volta la variazione di destinazione urbanistica dell’immobile, in linea con le previsioni del Piano urbanistico generale adottato (ma non ancora approvato) dal Consiglio comunale il 25 luglio scorso. Lo strumento urbanistico fissa, come destinazioni d’uso, funzioni residenziali e usi connessi, turistico-ricettive, produttive, direzionali e commerciali.

In passato l’edificio ha scontato, nella sua travagliata storia iniziata con la costruzione nei primi anni Settanta, proprio il vincolo esclusivo a divenire un albergo. Risultò impossibile, con i precedenti strumenti urbanistici, variarne la destinazione. I lavori, sospesi nella seconda metà degli anni Settanta, non furono mai più ripresi per la mancanza d’interesse economico da parte dell’impresa costruttrice. Nel 1985 iniziò un contenzioso tra la stessa e il Comune, che lamentava un abuso edilizio a causa dello sconfinamento su suolo comunale della sagoma della struttura. La causa, lunga, controversa e non priva di aspetti discutibili, terminò solo nel 2013 con l’acquisizione del rustico al patrimonio comunale.     

 

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