Neil Young: Early daze / Dume / Fu##in’ up
di Pietro Andrea Annicelli
01/08/2024 I dischi
Bob Dylan è stato il primo, come spesso accade nella storia del rock, ad aprire i suoi archivi disseminando nel mondo canzoni preziose, talvolta inedite, che solo in qualche caso erano conosciute dai fans più incalliti attraverso il mercato, clandestino e parallelo, dei bootleg. Neil Percival Young o chi per lui (pare che abbia appositamente assunto delle persone per occuparsene) ha invece trascorso anni a sistemare, con certosina pazienza, il percorso irregolare, umorale e idiosincratico di oltre mezzo secolo su e giù dai palcoscenici e negli studi di registrazione d’America.
Nel 2009, dopo molti rinvii, la Reprise Records rilasciava Neil Young Archives Vol. I, un primo cofanetto di dieci dischi blu-ray, o in alternativa altrettanti dvd oppure otto cd, che riassumeva la carriera dall’esordio con gli Squires, a diciotto anni nel 1963, fino al successo solista di Harvest nel 1972 passando dalle avventure con i Buffalo Springfield e con Crosby, Stills & Nash. Era l’inizio d’una profusione di pubblicazioni d’archivio, nobili e no, con cui l’erratico canadese provava a mettere ordine nella sua produzione esagerata.
Cara lettrice, caro lettore,
Cronache Martinesi fa un giornalismo di provincia ma non provinciale secondo l'idea plurale, propria di internet, che ogni punto è un centro. Fare del buon giornalismo significa fornire a te che ci leggi delle informazioni sui fatti e sul loro approfondimento. Richiede professionalità, fatica e ha un costo. Cronache Martinesi vuole continuare a proporre un'informazione libera e indipendente. Se ti piace quello che leggi, puoi liberamente contribuire con una somma, anche minima, tramite PayPal. Ci aiuterà a fare sempre meglio il nostro lavoro. Grazie.
Pietro Andrea Annicelli