Vendesi stabilimento siderurgico di Taranto
di Redazione
01/08/2024 Economia
Lo stabilimento siderurgico di Taranto è ufficialmente in vendita. Entro il 20 settembre dovranno pervenire le manifestazioni d’interesse. Sarebbero sei, per il momento, i gruppi interessati.
È stato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, a decidere ufficialmente la vendita attraverso una gara. I referenti dei sei gruppi attualmente interessati avrebbero visitato la fabbrica nelle scorse settimane per valutare gli impianti. Il Ministero renderà pubblici a breve i criteri per partecipare alla gara. Essa riguarderà «l’acquisizione dei beni e delle attività aziendali di Ilva in amministrazione straordinaria e Acciaierie d’Italia in As, nonché delle altre società appartenenti ai rispettivi gruppi». Il Ministero dovrebbe diffondere anche un nuovo invito a manifestare l'interesse ad acquisire tutti i complessi aziendali facenti capo a Sanac in As, la società di cui la famiglia Riva era proprietaria. Si tratta degli stabilimenti ad Assemini, Gattinara, Massa e Vado Ligure.
Il ministro Urso vorrebbe concludere entro la fine dell’anno le procedure di vendita, la più importante delle quali è appunto quella che riguarda il siderurgico di Taranto. Tra gli obiettivi della procedura, per Urso, vi sono lo sviluppo della produzione siderurgica in Italia, l’esecuzione delle misure di tutela ambientale per ridurre le emissioni di CO2, l’impegno a decarbonizzare i processi produttivi come stabiliscono le leggi in Italia e in Europa. In questo contesto è prevista la salvaguardia dei livelli occupazionali e la riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali in dialogo tra le parti. Il Governo Meloni ha previsto anche delle forme di compensazione in favore delle comunità locali.
I sei gruppi interessati ad acquistare lo stabilimento di Taranto sarebbero gli indiani di Vulcan Green Steel e Steel Mont, gli ucraino olandesi della multinazionale Metinvest, i canadesi di Stelco Holdings, le aziende italiane Sideralba e Marcegaglia.
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Pietro Andrea Annicelli