Repubblica Napoletana: i «rei di Stato»
di Redazione
01/12/2021 Cultura
Dalla Rivoluzione del 1799 alla Costituzione del 1820 è il tema dell’incontro studio che si terrà sabato 4 dicembre alle 18,30 nella sala consiliare di Palazzo Ducale. Al centro ci saranno i cosiddetti “rei di Stato” di Martina condannati per aver aderito alla Repubblica Napoletana del 1799 e per l’Albero della Libertà. Interverranno l’Assessore alle Attività Culturali Antonio Scialpi per il saluto istituzionale, i relatori Giovanni Semeraro, autore del saggio Rei di Stato a Martina nel 1799 pubblicato dalla rivista di storia Umanesimo della Pietra e Carmine Pinto, ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Salerno. Domenico Blasi, coordinatore del Gruppo Umanesimo della Pietra e direttore delle sue pubblicazioni, farà da moderatore.
L’iniziativa culturale è sostenuta dall’Assessorato alle Attività e ai Beni culturali e al Diritto allo Studio in collaborazione con Umanesimo della Pietra, e costituisce la prosecuzione del percorso di approfondimento degli studi sulla Rivoluzione del 1799 e sul ruolo dei repubblicani martinesi, rispetto ai quali Semeraro ha condotto una ricerca che ha consentito una ricostruzione genealogica.
L’iniziativa s’inserisce in un’attività di ricostruzione storica iniziata due anni fa in occasione dei duecentoventi anni dalla Rivoluzione Napoletana che poi è stata interrotta dalla pandemia. L’evento ne costituisce la ripresa. L’ingresso avviene con l’obbligatoria certificazione verde anti Covid.
Nella foto, il primo numero de Il monitore napolitano, pubblicazione repubblicana fondata da Carlo Lauberg e diretta da Eleonora de Fonseca Pimentel edita dal 2 febbraio all'8 giugno 1799.
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Pietro Andrea Annicelli