Giulietta Marangi: «Si allo stadio al Pergolo, ma non a scatola chiusa»
di Redazione
23/12/2020 Politica
Giulietta Marangi, consigliera comunale eletta nella lista dei LeAli per Martina e confluita recentemente, con Eligio Pizzigallo, in Fratelli d’Italia, nell’ultimo Consiglio comunale ha ampiamente argomentato sul progetto del nuovo stadio da costruire al Pergolo.
Il vostro gruppo consiliare, cioè lei e Pizzigallo, si è astenuto dall’approvare il progetto di costruzione d’un nuovo stadio comunale al Pergolo pur riconoscendone la validità come opera pubblica. Perché?
«Condividiamo la validità del progetto, in particolare lo spostamento dello stadio comunale al Pergolo per riqualificare l’area che attualmente occupa al centro della città. Ciò che non ci ha convinto sono le modalità con cui è avvenuto questo provvedimento: una delibera di giunta fatta il 4 dicembre perché il giorno dopo scadeva il termine per la presentazione della domanda di finanziamento al Credito sportivo, che garantiva l’azzeramento degli interessi sul mutuo di quattro milioni di euro se contratto entro il 31 dicembre. Una variazione di bilancio di quelle proporzioni attuata dopo la scadenza di legge del 30 novembre era un’ulteriore ragione della nostra perplessità. In quella data si è tenuto il Consiglio comunale, per cui quel progetto poteva essere presentato e finanziato con l’assestamento di bilancio. Invece si è scelto di agire nel periodo successivo alla scadenza fiscale. Nell’ultimo Consiglio comunale ci è quindi stato chiesto di ratificare una delibera di giunta senza poter avere la possibilità di discutere il progetto. Invece sarebbe stato opportuno apportare delle migliorie discutendolo liberamente in Consiglio con tutte le forze politiche».
Nella discussione sulla delibera è emersa anche una vostra osservazione sulla finanziabilità dell’opera, una posizione peraltro condivisa dal gruppo Città Nuova che ha addirittura votato contro pur facendo parte della maggioranza.
«Questa è stata un’altra ragione della nostra astensione. I lavori per realizzare lo stadio sono divisi in due lotti. Il primo è stato finanziato con il mutuo di cui ho detto, il secondo prevede un importo per i lavori di due milioni e mezzo di euro attualmente non finanziato. È stato ipotizzato di affidarsi a delle risorse regionali di cui, però, allo stato attuale nulla si sa, se non che si è parlato d’una generica disponibilità della Regione che l’Amministrazione comunale avrebbe intercettato. Diversamente, si dovrebbe ricorrere alle casse comunali. Insomma, c’è quantomeno il rischio di dover interrompere i lavori, se non di lasciare un’altra opera incompiuta».
C’è, nella zona Pergolo, il problema dell’Hotel Castello, albergo incompiuto che è di proprietà comunale. Non era opportuno un progetto che guardasse all’intera area definendo anche il destino di quella struttura?
«Sarebbe stato auspicabile. Perciò occorreva che se ne discutesse in Consiglio comunale invece che votare a favore o contro una delibera di giunta immodificabile. Al momento un progetto del genere non c’è. L’Hotel Castello è stato candidato alla rigenerazione urbana che però non ha portato ad alcuna opera rigenerata perché, su alcuni parametri, sono caduti i progetti che erano stati presentati. Anche l’Hotel Castello sarebbe stata una buona ragione per discutere in Consiglio comunale del progetto dello stadio. Si rischia seriamente di costruire un’opera che costerà sette milioni di euro senza che nel frattempo sia stato deciso nulla su quella struttura che rischia di restare allo stato d’incompiuta chissà fino a quando».
Come gruppo consiliare avete una proposta per l’Hotel Castello?
«Ci sono dei progetti di privati che abbiamo verificato, ma si tratta d’un impegno importante. Un ragionamento complessivo va quindi fatto considerando non solo quella struttura, ma l’intera area. È difficile trovare degli investitori se c’è una viabilità della zona abbastanza compromessa. Se invece si ragiona in maniera più complessa, ad esempio considerando la possibilità d’un bando europeo, i discorsi possono diventare interessanti. Dobbiamo comunque considerare che quest’anno, a causa della pandemia, e forse anche il prossimo, rappresentano un momento particolare. Ciò non toglie che la politica debba continuare a lavorare alla ricerca d’una soluzione».
A proposito di politica, almeno sullo stadio al Pergolo si è formata, di fatto, una nuova maggioranza. Fratelli d’Italia, forza d’opposizione, si è astenuta. Città Nuova, forza di maggioranza, ha votato contro con argomentazioni analoghe alle vostre. Il resto della maggioranza di Centrosinistra è stato favorevole al progetto deliberato dalla Giunta insieme, stranamente, ai tre consiglieri della Lega presenti. Come si spiega?
«Città Nuova, forse, voleva dare un segnale forte sulla divergenza in atto tra loro e la maggioranza e che, nei giorni scorsi, notoriamente aveva fatto emergere l’ipotesi di rivedere la composizione dell’Amministrazione comunale prima che la stessa Città Nuova rinunciasse ad avere un assessore. Per quanto riguarda il voto della Lega, non so se sia rientrato in uno scambio di favori dopo che la parte maggioritaria del Centrosinistra era stata contraria, nel Consiglio comunale che ha preceduto l’ultimo, alla decadenza da consigliere comunale di Pino Pulito. Non lo voglio pensare. Però i fatti dicono che è una possibilità».
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Pietro Andrea Annicelli