Il Cristo Pantocratore, dal greco pantocrator, cioè sovrano di tutte le cose,
è una raffigurazione tipica dell'arte bizantina e un soggetto tradizionale delle icone. 
Gesù, adulto, è ritratto in atteggiamento maestoso nell'atto di benedire
con le tre dita della mano destra secondo l'uso ortodosso. Spesso è assiso in trono.
La sua figura, a mezzo busto, è caratterizzata da un Vangelo chiuso oppure aperto. 
L'intera immagine è carica di simbologia.

Scrive Roberta Boesso in
www.artecristiana.com

«A partire dal VII secolo il Cristo in maestà prende il nome di Pantocrator, Colui che è Signore
di tutte le cose, che tutto regge e sostiene. È rappresentato a mezzo busto. Con la mano sinistra regge il Libro delle scritture che, in opposizione al rotolo sigillato, simboleggia la Rivelazione di Dio avvenuta in Cristo. Solo l' Agnello di Dio, il Verbo incarnato, fa passare il Libro dalla forma arrotolata alla forma quadrata, dispiegata e in estensione, perché solo Lui fa conoscere il senso della storia, manifestando la volontà salvifica del Padre. Il Libro diventa allora il Libro della Vita. La destra
del Salvatore, nel delicato gesto di benedizione compensa l' espressione severa del Giudice,
che ricorda il Dio dell' Antico Testamento. La posizione delle dita della mano benedicente
ha un duplice significato: le tre dita unite sono il simbolo della Trinità, mentre le altre due indicano
le due nature del Cristo (umana e divina); le due dita inoltre formano il monogramma greco di Cristo (IC XC). Il Pantocrator veste una tunica rossa; come per gli imperatori, anche per Cristo essa è segno di signoria sul mondo, ma per Lui si tratta di una signoria esclusivamente spirituale, simbolo quindi della Sua Divinità. Invece il mantello blu simboleggia l'umanità di Cristo».