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Giuseppe Chiarelli: «Si, ho lasciato i LeAli per Martina»

di Redazione

10/04/2018 Politica

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Giuseppe Chiarelli: «Si, ho lasciato i LeAli per Martina»

 

«Confermo di essermi dichiarato indipendente e, conseguentemente, di non far più parte dei LeAli per Martina».Giuseppe Chiarelli, il più esperto tra i consiglieri comunali all’opposizione in considerazione della sua lunga attività di assessore e di consigliere, ha lasciato la formazione politica di sostegno alla candidatura a sindaco di Eligio Pizzigallo nella quale è stato eletto. 

Nella votazione sul piano triennale delle opere pubbliche, il mese scorso, il gruppo dei LeAli per Martina si è diviso. Tu hai votato a favore, Eligio Pizzigallo si è astenuto, Giovanni Basta ha votato contro. Che cosa ha significato?

«Il piano delle opere pubbliche ritengo che sia sempre da votare perché la sua attuazione consente il perseguimento degli interessi pubblici. Peraltro contiene una serie di opere che erano state proposte dalle maggioranze politiche delle quali ho fatto parte in passato. E che finora non sono state realizzate». 

Resti un consigliere di opposizione o ci sono disponibilità verso la maggioranza? Con il sindaco Franco Ancona hai condiviso l'appartenenza, come assessore, all'Amministrazione Semeraro in carica dal dicembre 1998 all'autunno 2001.

«Rimango un consigliere che intende dare il proprio contributo per il corretto sviluppo del nostro territorio. E, in generale, della nostra comunità. Con Ancona, sia quando eravamo in giunta con Bruno Semeraro sindaco, vent’anni fa, che successivamente su sponde politiche diverse, siamo stati spesso sulla stessa lunghezza d’onda riguardo a questioni fondamentali per la città». 

Qual è la tua visione dell'attuale momento politico a Martina?

«Attualmente la nostra città, in considerazione degli imminenti appuntamenti sulla programmazione territoriale, si trova di fronte a un bivio: o intraprendere la via amministrativa giusta che consentirà di consegnare alle future generazioni una città vivibile sotto il profilo dell’assetto del territorio, oltre che predisposta allo sviluppo economico e sociale, o intraprendere la strada sbagliata che comprometterà ulteriormente il nostro assetto territoriale, con consequenziali ripercussioni negative sull’economia e sulla società. Il cosiddetto sviluppo sostenibile è ormai l’obiettivo principale da perseguire nell’attività di programmazione amministrativa. Abbiamo questa enorme responsabilità nei confronti delle generazioni future. E non intendo sottrarmi». 

Quali sono le tue aspettative?

«Se considero quelle che immagino, rimango sempre un grande sognatore. Vorrei poter vivere sempre in una cittadina bellissima, quale è Martina Franca, ma più ordinata urbanisticamente. Quindi, più vivibile».

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